Come rafforzare le difese immunitarie? Prendendo… freddo. È tempo infatti di abbandonare le classiche associazioni mentali freddo = febbre e freddo = sciarpa. Iniziamo piuttosto a credere che freddo = benessere. Ne è la prova la crioterapia, anche detta “terapia del freddo”. In breve: un “bagno” di freddo della durata di 3-5 minuti all’interno di uno spazio che ha una temperatura variabile da -85° a -110° circa. Per i più, può apparire più come una tortura ma la verità è che è sempre più popolare e sono tantissime le celebrities che hanno deciso di includerla regolarmente nella loro beauty routine.

Perfetta per ritrovare il benessere e l’energia di corpo e mente, oltreché una risposta al come rafforzare le difese immunitarie. L’esperto racconta come agisce sull’organismo e la fitta rete di effetti benefici che comporta.

“La crioterapia – come dice il nome dal greco Krios (freddo) – è la terapia del freddo. Quando si parla di Crioterapia è bene precisare in primis dove viene effettuata, se in una criocamera o in una criosauna. Nella criocamera, come da noi di Cryovis, si effettua la vera crioterapia sistemica dal momento che viene coinvolta anche la testa, sede dell’ipofisi regolatore delle risposte fisiologiche agli stress esterni. Ecco perché la crioterapia sistemica nella criocamera ha un 30% di risposta in più del SNC (sistema nervoso centrale)”, spiega Simone DotiFounder and President Cryovis (cryovis.com).

“Viene effettuata un’analisi antropometrica e – a seconda delle esigenze del cliente e della sua conformazione fisica – viene messo a punto un programma su misura di Crioterapia. A scopo preventivo e come buona abitudine di healty lifestyle, sarebbe bene farla una volta alla settimana tutto l’anno. È importante indicare che tutti possono fare crioterapia, salvo coloro che hanno avuto malattie cardiovascolari importanti negli ultimi 6 mesi”.

I benefici sono molteplici e il vantaggio è che si lavora contemporaneamente su aspetti anche molto diversi tra loro. “Vi è per prima cosa una risposta a livello di benessere generale dell’organismo: a livello antinfiammatorio, vengono ridotti l’assunzione di farmaci e i tempi di recupero. Si produce fino al 560% in più di dopamina ed endorfine, che favoriscono buonumore ed energia. Vi è inoltre una riduzione dei livelli di insulina, andando così a contrastare l’insorgere del diabete e favorendo una significativa crescita del BDNf (fattore neurotrofico cellulare) che previene l’insorgere delle malattie neurodegenerative. Oltre a questo, vengono stimolati i linfociti T fondamentali sul temi di come rafforzare le difese immunitarie e di ridurre l’intensità dei sintomi delle malattie autoimmuni e lo stress”, spiega Doti.

Sono molti anche gli effetti sul corpo e che hanno un impatto importante nei percorsi di remise en forme. “Vi è un’importante riduzione della ritenzione idrica, soprattutto negli arti inferiori. Si incrementa la quantità di collagene nella pelle e di conseguenza si riduce il turgore e di contro migliora l’elasticità dei tessuti. Migliora la qualità del sonno e si evidenzia un effetto detox a livello renale ed epatico. Viene stimolata la produzione di ormoni anabolici e sessuali e si registra un potere acceleratore sul metabolismo basale, aiutando la combustione dei grassi e favorendo il fenomeno del browning, ovvero la conversione del grasso giallo in bruno rendendolo metabolicamente attivo”, prosegue il Founder di Cryovis.

Si tratta di una pratica particolarmente indicata per chi effettua sport o comunque attività fisica in generale. “La crioterapia ha effetti benefici sulla pratica di tutti gli sport, favorendo il recupero laddove vi è uno stress muscolare e articolare importante. Si può fare anche prima dell’attività e questo può migliorare la performance sportiva. A livello alimentare, assocerei alla crioterapia un’alimentazione salutare light per ottimizzare i benefici”, continua Doti.

Non ci sono età più indicate di altre o periodi più favorevoli per effettuare la crioterapia che anzi “Ha un potente effetto anti aging, rallentando l’invecchiamento cellulare e favorendo la rigenerazione di cellule buone, incrementando la lunghezza dei telomeri e favorendo la riparazione del DNA”.

di  Enrica Petraglia

Fonte: https://www.vogue.it
Foto copertina: © Nick_Thompson